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Nel 2014 ci siamo candidati a guidare la città in nome di un “cambio di passo”

Bergamo appariva allora come una città ferma, incapace di dare espressione alle proprie potenzialità. Ci siamo proposti di renderla più dinamica, più aperta e più inclusiva; di mobilitare le energie disponibili sul territorio, di affrontare con concretezza ogni aspetto dell’amministrazione e di ricostruire così un clima positivo, capace di generare fiducia e coesione all’interno della nostra comunità.

Molto è stato fatto, molto resterà ancora da fare dopo la conclusione del mio secondo mandato.

Diversi temi di cui si discuteva da anni

hanno finalmente trovato una risposta o una loro precisa fattibilità: alcune di queste opere sono state completate, per altre è il tempo dei cantieri, realizzati anche grazie ai fondi PNRR, che Bergamo ha attirato per quasi un miliardo di euro.

Bergamo 2030

Abbiamo lavorato per la Bergamo del 2030, con nuovi, importanti interventi di trasformazione di aree dismesse – a partire dallo scalo ferroviario col progetto di Porta Sud. Abbiamo iniziato a difendere i quartieri dall’invasione delle auto che ogni giorno entrano a Bergamo e lo faremo con le nuove infrastrutture che verranno realizzate entro il 2026.

Abbiamo creato le condizioni per una forte crescita delle presenze turistiche – grazie alla rinnovata attrattività culturale della città, che ha toccato il suo massimo in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 –, ma vanno perfezionati gli strumenti di protezione dei luoghi più preziosi, a partire da Città Alta.

Il nuovo Piano di Governo del Territorio

prevede un’ulteriore estensione del parco dei Colli a sud della città (abbiamo esteso le tutele del parco per la prima volta dalla sua costituzione negli anni ’70 per includere il parco agricolo nella cintura meridionale della città) così come l’azzeramento del consumo di suolo, privilegiando la rigenerazione degli spazi della città.

Nel corso degli anni, abbiamo anche ampliato le superfici verdi, i parchi e il patrimonio arboreo e la forte sensibilità cresciuta intorno ai temi dell’aria e del traffico richiede da qui in avanti risposte più incisive a favore dell’ambiente. La qualità dell’aria è notevolmente migliorata ma c’è ancora molto da fare: negli ultimi 15 anni, le emissioni di CO2 si sono ridotte del -23%, e Bergamo punta non solo a centrare gli obiettivi fissati dall’UE per il 2030, ma anche a guidare il processo di transizione ecologica e di decarbonizzazione lanciato dalla Commissione Europea, per il quale sono state individuate 100 città in tutta Europa, 9 in Italia.

Una visione chiara della nostra città

Molti passi in avanti si sono fatti anche nella costruzione di un nuovo welfare di comunità, insieme al Terzo Settore e al mondo volontariato, ma altrettanti se ne richiedono, se vogliamo che il sistema “regga” al crescere dei bisogni.

Insomma, durante il mio mandato non ci siamo concentrati sul qui e ora. 

Abbiamo cercato di esprimere una visione chiara di città, aggiornando le sue ambizioni da capoluogo di Provincia a importante città europea, ma soprattutto abbiamo tratteggiato il suo futuro, la direzione in cui Bergamo possa svilupparsi nei prossimi anni.